
Una notizia certa della chiesa parrocchiale si ha nel 1566, nella relazione
dei visitatori mandati dall'Arcivescovo Carlo Borromeo. In questo rapporto
si parla del fatto che in mezzo al paese si stava fabbricando una chiesa
dedicata alla Madonna Assunta. La chiesa veniva costruita ex elomosinis;
c'era la campana, ma mancava il campanile; c'era il posto per quattro porte,
ma non ancora le porta. San Carlo verrà in visita a Origgio il 20 aprile
1570; nel 1583 ordinerà che la chiesa di s. Maria diventi la nuova
parrocchiale, in luogo di san Giorgio, anche perché la chiesa è più grande,
come apprendiamo dalla relazione del 1684, quando giunse in visita a Origgio
il card. Federico Visconti.
IL 24 gennaio 1596 giunge a Origgio mons. Albergato, visitatore per conto
del card. Federico Borromeo, il quale assiste alla messa nella chiesa di s.
Maria Assunta, poiché la chiesa di san Giorgio aveva subito un grave danno a
causa del crollo del nuovo campanile. Intorno alla chiesa c'era un cimitero,
ma non c'era sacrestia né abitazione per il parroco.
Nella seconda metà del '600 si sentì il bisogno di ampliare la chiesa. Ma
nel 1664 la Chiesa non era comunque ancora divenuta parrocchiale, forse per
la mancanza di un'annessa abitazione per il curato e del campanile.
Nel 1684 la chiesa è già detta dell'Immacolata, e non più dell'Assunta.
Il trasloco della Parrocchia da san Giorgio all'Immacolata avvenne il 1°
agosto 1701. L'altare maggiore venne rifatto dopo il 19 novembre 1703, anno
in cui la curia arcivescovile di Milano concesse il nulla osta ai lavori;
che vennero probabilmente interrotti per mancanza di fondi, poiché nel 1740
non risultavano ancora ultimati! Il campanile non era ancora ultimato, ma
portava già un piccolo concerto di tre campane e aveva un orologio che
scandiva puntualmente le ore.
L'altare fu terminato prima del 22 aprile 1761, data della visita del card.
Pozzobonelli. Inoltre nella relazione di questa visita si parla dei bei
armadi di noce della sacrestia, uno dei quali portava lo stemma dei Borromeo
e che tutt'oggi è presente in loco.
La chiesa venne notevolmente ampliata a partire dal 22 ottobre 1831, dopo
che il parroco, don Simeone Decio, già da tempo aveva rilevato come ormai la
stessa fosse assolutamente inadatta alla popolazione, ormai di anime 1378. I
lavori furono completati verso il 1842e, dopo aver rinnovato la chiesa, gli
origgesi vollero anche un nuovo organo, che fu pronto nel giugno del 1844.
Nel maggio 1891, parroco don Giuseppe Rossi si iniziano nuovi lavori di
sistemazione della chiesa, compresa la soppressione di 4 cappelle per far
posto ad altrettanti confessionali per le donne. Inoltre si aprono le porte
sotto il pulpito e l'altre di fronte che ammette al campanile e alla
sacrestia. Si cambiano i serramenti, si rinnovano l'imbiancatura e gli
ornamenti, oltre a ripulire gli affreschi del Conconi. E' in questa
occasione che le feste di luglio (Corpus Domini e SS: Reliquie) vengono
spostate alla seconda domenica di settembre, che poi rimarrà quella della
festa patronale, che in verità dovrebbe essere l'8 dicembre, Festa
dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Nel 1910 don Rossi pensa già all'ampliamento della chiesa parrocchiale,
ormai insufficiente per la popolazione, di circa 2300 abitanti. Il 23 luglio
dello stesso anno Origgio fu colpito da un terribile ciclone, che provocò
gravi danni ai tetti e ai vetri. Ma fu solo nel 1912 che si pervenne ad una
decisione e l'8 settembre, festa della Natività della Madonna, fu fissato
come data di posa e benedizione della prima pietra dei lavori di
ampliamento; si fondò anche un comitato per la raccolta dei fondi necessari
ai lavori. La pietra venne deposta dal card. Andrea Carlo Ferrari alle ore
17 del giorno convenuto, in occasione della sua terza visita pastorale.
I lavori vennero sospesi per le festività di Natale e ripresi nel febbraio
1913. Dopo le feste pasquali fino al termine del marzo 1913 le funzioni
vennero celebrate a s. Giorgio, mentre la chiesa parrocchiale veniva
utilizzata solo nei giorni di festa. I lavori furono sospesi a
dicembre per riprendere nel febbraio 1914; l'allungamento venne terminato
nell'agosto di quell'anno, ma la festa di Inaugurazione e Consacrazione fu
rimandata a causa della guerra e delle opere non finite (porte, altare,
organo, una cappella). Una grande festa venne tenuta il 26 e il 27 settembre
1920, dopo i dolori della guerra e l'epidemia di nona o febbre
letargica. Presenziò alla festa mons. Zucchetti, poiché il card. Ferrari era
gravemente malato.
Il 13 ottobre del 1939 vennero iniziati i lavori per innalzare i ponteggi
necessari alla decorazione della chiesa parrocchiale; per tale scopo
il parroco don Ernesto Castiglioni fece abbattere, nei suoi terreni di
proprietà familiare a Locate Varesino, 112 pini. I lavori furono affidati
all'artista Antonio Pasetti di Arcisate, vincitore del concorso che era
stato appositamente indetto. I lavori subiranno delle interruzioni a causa
della malattia del Pasetti, ma ripresero nel 1941. Insieme ai lavori di
decorazione si provvide ad un nuovo impianto di illuminazione elettrica,
alla doratura della porticina del tabernacolo e dei vasi sacri, per i quali
venne organizzata in paese una raccolta di oro.
Ulteriori lavori di sistemazione della chiesa parrocchiale furono eseguiti
anche da don Cesare Catella tra gli anni '60 e gli anni '90, mentre l'attuale
parroco, don Pierangelo Belloni, ha provveduto, tra il 2001 e il 2002,
a far ripulire dall'umidità e dalla sporcizia tutte le pareti e le volte
della chiesa, nonché all'installazione di mosaici all'esterno della chiesa
e al suo interno.