APRILE 2003

DON PIERANGELO
CRISTO E' RISORTO

I 40 ANNI DELLA PACEM IN TERRIS

UNA LETTERA DA NAZARETH AI BAMBINI DI ORIGGIO

MARIA A GESU': UNA PREGHIERA PER GLI AMMALATI


Un grazie a tutti i coloro che partecipano e contribuiscono sempre con grande generosità alle iniziative proposte

UN'IMMAGINE DALLA GUERRA DELL'IRAQ


Cristo è risorto!


E’ l’augurio che rivolgo a tutti voi, fratelli e sorelle, che con me credete alle stesse certezze. Cristo risorto è la vita che trionfa sulla morte, sulle infermità e su tutte le nostre miserie.
Cristo risorto è Vita perché ha offerto la vita al Padre, donandola agli uomini e addossando su di sé ogni violenza e ogni ingiustizia.
Meditando la vita di Gesù e la sua condotta, spesso rimango muto perché incapace di capirla e alla fine dico: “Questo è il modo di agire di Dio ”.
Vi faccio delle domande alle quali è difficile rispondere.
Perché Gesù non ha tentato, con gli zeloti o personalmente, di aizzare il suo popolo contro gli oppressori Romani?
Perché Gesù ha lasciato che Giovanni Battista fosse ucciso?
Soprattutto, perché Egli stesso che “passò beneficando”, come dice san Pietro negli Atti, si è lasciato inchiodare alla croce senza proferire parola, se non per dire di essere il Figlio di Dio?
Molto probabilmente Gesù, insieme al Padre e allo Spirito, ha voluto dirci, con il suo esempio, che il cambiamento dell’uomo e l’amore capace di trasfigurare il suo cuore dimorano nella testimonianza di un amore innocente che si immola anche per il suo nemico.
Difendersi da chi vuole uccidere è naturale, è legittima difesa; lasciarsi uccidere dal fratello che odia è segno d’amore e occasione di conversione per lui.
Gesù ci ha dato questo esempio e questa è la Pasqua del Maestro: accogliere la morte dal fratello perché in lui rinasca la vita.
Noi discepoli di Gesù, se vogliamo essere come il Maestro, dobbiamo imparare la lezione che il soffrire e il morire per il fratello è l’unica via sicura per condurlo alla vita.
Alla morte rispondiamo con l’amore!
Molti cristiani nella storia si sono comportati così e sono divenuti vittoriosi per Lui, persuasi dalla verità dell’esempio e delle parole di Gesù: “Non c’è amore più grande di quello di chi dona la vita”.


Don Pierangelo


I 40 anni della PACEM IN TERRIS (11 aprile 1963)


Alcuni passi dell’enciclica
La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio. I progressi delle scienze e le invenzioni della tecnica . attestano . la grandezza dell'uomo . ma . innanzitutto la grandezza di Dio che ha creato l'universo e l'uomo.
3. Con l'ordine mirabile dell'universo continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli quasi che i loro rapporti non possano essere regolati che per mezzo della forza.
60. Giustizia, saggezza de umanità domandano che . si riducano simultaneamente . gli armamenti già esistenti, si mettano al bando le armi nucleari e si pervenga finalmente a un disarmo integrato da efficaci controlli «Non si deve permettere che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche e sociali e le sue aberrazioni e perturbamenti morali si rovesci per la terza volta sull'umanità» (Pio XII).
61. Occorre però riconoscere che l'arresto degli armamenti a scopi bellici, laloro effettiva riduzione e . la loro eliminazione sono impossibili o quasi se nello stesso tempo non si procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoperandosi a dissolvere, in essi, la psicosi bellica; il che comporta . che al criterio della pace che si regge sull'equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia.
87. A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell'amore, nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani, fra i cittadini e le rispettive comunità politiche, fra le stesse comunità politiche, fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall'altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo, quale è quello di attuare la vera pace nell'ordine stabilito da Dio.
88. E' un imperativo del dovere, è un'esigenza dll'amore. Ogni credente, in questo nostro mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa; e tanto più lo sarà, quanto più, nell'intimità di se stesso, vive in comunione con Dio. Infatti non si dà pace fra gli uomini se non vi è pace in ciascuno di essi, se cioè ognuno non instaura in se stesso l'ordine voluto da Dio.


Papa Giovanni XXIII, dalla Lettera Enciclica Pacem in Terris


Una lettera da Nazareth ai bambini di Origgio


Ci scrive da Nazareth suor Agnese Piva, dell’Holy Family Hospital.
Nazareth, 23/2/2003
Molto reverendo don Pierangelo Belloni,
ho ricevuto in questi giorni attraverso la signorina Maria Sala la somma di 900 € che i sacrifici dei suoi bambini hanno raccolto per il pane dei bambini palestinesi. Mentre ringrazio di cuore lei e i bambini che con le loro famiglie, le comunico come verranno usati.
Io presto la mia missione all’ospedale italiano di Nazareth; qui grazie a Dio non viviamo sotto l’assedio come a Betlemme, Gaza, Nablus, Jenin, ma qui curiamo le conseguenze dell’assedio. Molte persone, e fra queste tanti bambini, che per motivi di salute riescono ad ottenere un permesso di uscita dai territori, vengono a bussare al nostro ospedale. Sono bambini appena nati con problemi di sottopeso o bambini con infezioni o affetti da malattie e patologie che richiedono terapie lunghe e costose, che nei loro ospedali non trovano. Sono sofferenti per la malattia che portano in loro, ma anche sofferenti perché non hanno conosciuto altro che violenza e lotta e poco amore, per cui sono bisognosi di tenerezza.
Per cui i soldi verranno usati non solo per comperare il pane per sfamarli, ma anche le medicine per curarli.
Grazie cari bambini. Gesù, che è nato qui e che qui in questa terra è morto per noi, vi doni un cuore grande e generoso verso coloro che stanno soffrendo a causa di guerre e violenze. Cercate di essere sempre, anche quando diventerete grandi, persone che cercano la pace.
Da Nazareth, ove Maria ha detto il suo “sì” per diventare la mamma di Gesù, un caro saluto e un grazie con affetto e riconoscenza.

Suor Agnese Piva
Ospedale Italiano di Nazareth

Se qualcuno volesse corrispondere con suor Agnese scriva al seguente indirizzo:
Suor Agnese Piva
Holy Family Hospital
P.O. Box 8
16100 Nazareth
ISRAELE


MARIA A GESU’


Gesù,
mio Signore e mio Dio,
Figlio Increato
eternamente unito
al Padre nello Spirito Santo,
Figlio Generato e custodito dal mio amore,
Presenza e Conforto dei piccoli,
che ti hanno fatto?

Il tuo Corpo è martoriato,
la tua Carne è lacerata
e il tuo Volto è sfigurato,
insanguinato e tumefatto.

La Bellezza è stata calpestata
la Bontà è stata tradita
la Giustizia ha generato odio.

Perché ti hanno ridotto così
da essere ripugnante agli occhi?
Che male hai fatto?

Nessun male, ma solo bene
e proprio per questo
l’invidia e la gelosia del Maligno
hanno invaso e devastato
il cuore dei più deboli
che sono diventati i tuoi carnefici.

Tu, Uomo dei dolori
che ben conosce il patire,
con il tuo martirio
silenzioso fino alla morte
hai sconfitto il Maligno
e la malvagità dell’uomo.

Nel tuo patire non eri solo,
perché al tuo fianco c’ero io
e l’Eterno, il Padre
al quale abbiamo sempre obbedito.

Il Padre non ti ha mai abbandonato,
perché ha sempre vigilato sui tuoi passi
e sulla croce ti ha sorretto
con la certezza del suo amore.

Il Padre nel silenzio
soffrì per Te
soffrì con Te
e con Te donò la Vita,
trasfigurò la Vita
manifestò il valore
e la bellezza della Vita.

La Vita è il frutto del tuo amore
macerato e consumato,
olocausto della tua obbedienza
e della tua donazione:
“Io sono venuto per dare la vita
e per darla in abbondanza”.

Don Pierangelo Belloni