Numero speciale 25° don Pierangelo

GUIDA ALLA LETTURA

COME PARTECIPARE

COME ADERIRE

TIRIAMO LE SOMME...

IL PRIMO INCONTRO

GRAZIE!

è stata
preparata
per te
una ricorrenza ...

... lo spazio
per progettare ...

... il tempo per
camminare insieme
ed essere,
una comunità unita
1977 - 2002

 

GUIDA ALLA LETTURA


Quello che stiamo per vivere nei prossimi giorni è un occasione straordinaria per tutti.
Dire grazie non sempre si è capaci, sovente è pura convenienza, non è sempre spontanea necessità.
In questo caso dire grazie è scoprire fino in fondo il significato di comune-unione con i sacerdoti che il vescovo pone a guida di ogni comunità cristiana.
Dire grazie, in questo caso al nostro parroco don Pierangelo, che ricorda i suoi 25 anni di sacerdozio, è ancora una volta adattare alla nostra quotidianità la saggezza del Vangelo. In particolare ci riferiamo alle parole di Gesù in Marco 9,41, con la bella espressione del bicchiere d'acqua. A lui come ad altri, è stato dato molto di più di un semplice bicchiere d'acqua è stata data una buona misura di vino prelibato e per questo -vino- che oggi, vogliamo rendere grazie al Signore, perché ci sia sempre la condivisione da parte nostra a questo progetto di vita, che è fatto di: preghiera - carità - unità - servizio.


COME PARTECIPARE

Sono tante le voci che si stanno levando, nel ricordo e nel ringraziamento, ma una sola è la voce che conta: quella di Dio.

Il Signore non ci domanda solamente un cammino stiracchiato e scontroso fatto di lamentele; ci domanda di cambiare pensiero e vita, se ci sentiamo come affermiamo: comunità in cammino.

Partecipare quindi, a questa ricorrenza vuol innanzi tutto significare - come è già stato scritto - disponibilità e servizio.


COME ADERIRE

Per partecipare, occorre aderire.

Aderire agli incontri che verranno proposti è come trovarsi nella medesima posizione del popolo d'Israele che nel suo peregrinare nel deserto, sotto la guida di Mosè, "...Sostò nell'oasi di Elim, dov'erano dodici sorgenti e settanta palme, per trovare un po' di refrigerio." (Es. 15,27)

Anche noi, se aderiremo, compiremo lo stesso gesto del popolo d'Israele:
una sosta, per trovare nell'oasi della nostra comunità, forza e coraggio per proseguire il cammino e, per far scaturire nel contempo, con la preghiera, forze nuove in vocazioni sacerdotali e religiose nuove.


TIRIAMO LE SOMME...

Quanto abbiamo letto, non è altro che una breve presentazione al programma che ricorderà i 25anni di sacerdozio del nostro parroco don Pierangelo.

Ora, non escano dalle nostre labbra le parole; - Sono sempre le solite cose
- Ma noi... le conoscevamo queste "solite cose?".

Forse no!

Perché se veramente le conoscessimo, ne saremmo entusiasti...
e... il nostro entusiasmo ci permetterà di pedalare - in tandem - sulla strada che il Signore ha delineato per la nostra comunità cristiana.

IL PRIMO INCONTRO

Ricordo ancora l’attesa, percorsa da un po’ di curiosità, per il primo incontro con il nuovo Parroco di noi catechisti e animatori degli oratori.

Come sempre quando si conosce una persona nuova, ci chiedevamo come fosse.
Per la prima volta poi il Parroco sarebbe stato il responsabile diretto dell’oratorio maschile, visto che non avremmo più avuto la mediazione del coadiutore.
Come il nuovo Parroco avrebbe impostato e organizzato il nostro servizio, in che cosa ci avrebbe chiesto di cambiare e in che cosa di continuare come prima ?
Insomma non si può negare che ci fosse in tutti noi una leggera ansia, sempre presente quando avvengono dei cambiamenti, che sono comunque il sale della vita e la rendono vivace, interessante e ci impediscono di appiattirci e di procedere nella monotonia.

Ecco arrivata la sera “ fatidica “! Con Don Mauro e Suor Mariangela ci ritroviamo in casa parrocchiale con Don Pierangelo. Una breve preghiera e l’incontro incomincia.
La prima cosa che noto nel Don ( è così che noi siamo abituati a chiamare il sacerdote dell’oratorio ) è il modo diretto, deciso e senza giri di parole con cui comunica il suo pensiero.
Ci parla dell’Oratorio, del suo compito fondamentale: quello della formazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, dell’importanza della presenza degli adulti, dell’impegno che noi dobbiamo avere nel compiere il nostro servizio di catechisti, educatori, animatori.
Ci ricorda che facciamo parte di una comunità, la Parrocchia nella quale vivere il nostro essere Cristiani, perché “L’Oratorio è la Parrocchia che educa “.
Ci manifesta la sua disponibilità: “ Ricordatevi che la mia casa è sempre aperta, in ogni momento in cui avrete bisogno di me “.

Ci chiede come sono organizzate la catechesi, la domenica pomeriggio e gli altri momenti previsti per i ragazzi; si parla, si discute e infine si decide come organizzare i vari momenti della vita oratoriana.

E poi? Poi il Don ci stupisce con una domanda diretta e personale: “ Chiedo a ciascuno di voi - Tu quale servizio sei disposto ad assumerti in Oratorio?- Ecco un foglio; ognuno scriva cosa intende fare e con quale gruppo di ragazzi ”. Insomma è la richiesta perché ci si assuma una responsabilità precisa e diretta, alla quale rispondere senza mezzi termini.

È con questa assunzione di responsabilità e con la disponibilità da parte nostra a compiere un servizio là dove il Parroco, responsabile primo della Comunità, lo ritiene opportuno e necessario, si chiude questo primo incontro con Don Pierangelo, il nuovo Parroco, che per noi è tuttora “ il Don “ dell’Oratorio, vicino ai ragazzi, agli educatori, ai catechisti, come tutti i Don di tutti gli oratori.


Un catechista


GRAZIE!

Qualche settimana dopo il suo arrivo come nuovo Parroco, siamo andate da Don Pierangelo per presentargli le attività del nostro gruppo.
Entrando in casa parrocchiale, siamo rimaste colpite dalla scritta su una piccola piastrella appesa al muro dell’ingresso: “ Ricordati che sei un servo inutile “.
All’uscita abbiamo commentato quella scritta che ci aveva richiamato con forza all’umiltà con cui ciascuno deve rendere un servizio nella comunità parrocchiale, all’essere coscienti che nessuno di noi è indispensabile e talvolta neppure necessario, alla capacità di ritirarci quando non siamo più in grado di compiere il servizio per cui ci siamo offerti o al quale siamo stati chiamati.
Anche quando abbiamo fatto tutto ciò che è nelle nostre capacità e possibilità, non abbiamo fatto altro che quello per il quale siamo stati chiamati da Dio, l’unico Indispensabile, senza il quale siamo inutili.

Grazie Don Pierangelo per quella scritta! Vale per tutti i Cristiani, ma soprattutto deve valere per chi, come noi, svolge un servizio all’interno della Parrocchia.
Quelle parole ci aiutano a non dimenticarci mai del perché e per Chi dobbiamo impegnarci, senza bisogno di sentirci dire grazie, perché “ Come gratuitamente avete ricevuto, così gratuitamente date “.

Un gruppo di volontarie